Suunto 7
È bello, robusto e ambizioso. Ma non basta più.
Sono le 9:24 del cinque marzo 2020. Ho al polso un
Suunto 7 da questa mattina (sveglia 5:30, e poi 10 km di corsa lenta in quella che
avrebbe dovuto essere la
settimana di scarico per la Roma Ostia ma che è diventata la settimana di scarico e basta). Scrivo
queste righe mentre giro il polso per attivare lo schermo e così leggere la batteria residua (78%),
e mi
accorgo di aver attivato il quadrante con la mappa di calore relativa al ciclismo anziché alla
corsa. Gli utenti Suunto la conoscono bene, ma a me sorprende ancora. La "Mappa
di calore" per il ciclismo è rossa e non gialla e ricorda parecchio l'immagine di un virus, di un
coronavirus. Tutto torna. Fatto sta che il mio giudizio su Suunto 7, il primo smartwatch
dell'azienda, è ancora incerto. È un Wear OS mischiato
a funzionalità sportive: quattro pulsanti di cui tre personalizzabili, sensore cardio, GPS e
altimetro barometrico, app Suunto per 70 attività, cartografia offline; ma io non so a
chi consigliarlo.
SCHEDA TECNICA
Display1.39 pollici AMOLED / 454 x 454 px / Max 1000 nits HardwareQualcomm Snapdragon Wear 3100 Memoria8 GB per musica, app e mappe MaterialiGhiera in acciaio inossidabile / Cassa in poliammide e fibra / Vetro Gorilla Glass SensoriCardio PPG LifeQ / Altimetro barometrico LocalizzazioneGPS / GLONASS / GZSS / BEIDU ConnettivitàWi-Fi n / Bluetooth Smart / NFC CinturinoSostituibile / 24 mm in silicone DimensioniCassa 50 x 50 x 15.3 mm / 70 grammi AltroResistente 50 metri di profondità / Google Pay / Microfono per Google AssistantCosa non va
Da una parte, è l'unico Wear OS che sono riuscito a tenere
al polso senza sforzi, con piacere, ma è anche uno dei tanti sportwatch mancati, imprecisi e
penalizzati dal software amatoriale di Google. E il prezzo attuale di 479 euro
nemmeno lo aiuta perché alla
stessa cifra si compra un Apple Watch (che fa molto meglio la parte smart) e con circa la metà un
Suunto 5 o un Suunto 9 (che fanno molto meglio la parte sportiva). Vero che lui è compatibile con
tutto, con Android e con iOS, e vero che l'80% degli sportivi amatoriali possono fare attività
fisica senza usare strumenti professionali durante gli allenamenti (che poi, di solito, i
professionisti non usano questi orologi: hanno persone per tenere i tempi o segnalare i
passaggi/ritmi, e tutt'al più indossano un cronometro minimale stile Timex). Ma non è sufficiente.
Ho preparato dei grafici per dimostrare quanto il suo cardio frequenzimetro sia sballato. Da anni scrivo e spiego quando la tecnologia PPG per la lettura al polso sia differente e meno precisa di quella registrata con una fascia; ci sono dietro questioni tecniche e fisiologiche. Ma se gli sportwatch degli ultimi due anni riescono a dare un'indicazione credibile, soprattutto negli allenamenti in cui serve di più come i medi e come i lenti, Suunto 7 non raggiunge i livelli minimi di decenza. L'inizio di ogni sessione sovrastima i battiti, poi crolla, poi cerca di riprendersi. Questo succede al di là della posizione sul polso, al di là del braccio, al di là del tracciato o dell'app usata. Corro con Suunto 7 da 17 giorni esatti; la sua App mi conta 178 km e 18 attività, ed ho sempre visto le solite anomalie. Anche nei 50 minuti lenti di questa mattina.
Voglio precisare che su di me i sensori cardio al polso funzionano bene. Incidono tanti fattori personali (dalla peluria al colore della pelle, dalla sudorazione alla "profondità" delle vene) quindi non è un riscontro scontato. Da quando ho smesso di indossare fascie cardio (Polar, prima, e Garmin, poi) ho letture credibili con la maggior parte degli orologi moderni. Tranne Suunto 7. Ho ragionato sull'idea di un esemplare fallato ma sono in rete altri risconti simili al mio. Ora, per quanto le medie finali siano in linea con i dati del Garmin, l'andamento sballato condiziona il calcolo delle altre stime e rende quasi inutile questo valore; non posso capire se la mia attività è stata intensa al punto giusto, se ero nella corretta zona cardio, se ho migliorato i miei tempi di recupero nelle sei settimane di preparazione - appunto perché il valore alla base di questi calcoli è inaffidabile. Si potrebbe risolvere con un firmware migliore, ma deve riguardare l'algoritmo che si occupa del sensore vero e proprio e non la singola app perché io ho avuto battiti sballati sia con l'app Suunto sia con Strava.
Suunto 7 | Garmin 245M | |
---|---|---|
Corsa media 10x 9+1 min | 24.69 km 4:34 min/km 150 bpm - 175 max | 24.90 km 4:32 min/km 154 bpm - 173 max |
Salite 6x 600m | 9.87 km 6:16 min/km 139 bpm - 177 max | 8.96 km 6:28 min/km 139 bpm - 179 max |
Ripetute lunghe 4x 2000+1000m | 16.1 km 5:03 min/km 142 bpm - 175 max | 16.36 km 4:59 min/km 157 bpm - 204* max |
Corsa lenta Collinare 50 min | 11.54 km 4:44 min/km 138 bpm - 167 max | 11.61 km 4:43 min/km 137 bpm - 165 max |
Garmin in GPS + GALILEO. Suunto con app Suunto e modalità "Corsa di base".
Il resto della sensoristica è affidabile. Il chip GPS Qualcomm si aggancia in pochi secondi ed ha una bella vibrazione di conferma; l'altimetro barometrico fa la differenza quando si va in salita o per le scale: ne ho parlato nel video, e c'è un grafico sopra dove è chiara la precisione rispetto al banale uso del GPS. Ma non c'è il supporto ANT+ quindi non posso abbinare altri sensori sportivi. Su un generico Apple Watch lo accetto, mentre su un dispositivo a marchio Suunto lo vedo come un limite. Inoltre ci sono dei vincoli software noiosi e penalizzanti, un po' ereditati da Wear OS e un po' sintomo di incuranza.
Per dire, la lettura costante del battito cardiaco avviene ogni 15 secondi anziché ogni secondo, ed è gestita da Google Fit, non dal software Suunto. Sono affidati all'app Google anche quei valori che di solito chiamiamo fitness tracker (passi, km percorsi, ore in piedi, calorie bruciate, e via dicendo). E non c'è, per chiudere il discorso e non insistere troppo, una modalità per il monitoraggio del sonno. Io dormo scomodo con un orologio al polso (uso un tappetino Nokia/Whiting da due anni) ma un prodotto da 479 euro lo deve avere.
Wear OS continua a non piacermi perché continua ad essere dozzinale esattamente come lo era tre anni fa. Il doppio market per le applicazioni, le applicazioni che mancano, piccolezze come il timer che non si mostra nel quadrante principale quando l'orologio spegne il suo schermo (secondo Google dovrei fare uno swipe nel mezzo di uno stretching per vedere quanto tempo manca?). E una sensazione di rozzezza sia nella UI sia nei movimenti pensati per comandarla. Ci si fa l'abitudine, ma chi ha al polso un Apple Watch su iPhone da anni lo troverà grottesco e inutile. Non importa se posso vedere le foto dei messaggi Whatsapp in alta definizione o se posso sbloccare lo smartphone quando lo ho al polso: ci sono troppe parti ancora sbagliate. Ed è vero che si abbina anche ad iOS, ma su un Android c'è una simbiosi molto più profonda.
Le buone notizie
Se non altro Suunto ha cercato di intervenire. Di
garantire un'esperienza utente diversa con le sue app. E in gran parte ci è riuscita. L'app Suunto è
un piacere da vedere ed è pratica con quei pulsanti fisici di gestione, con le schermate
riassuntive, con le informazioni che riesce a tirar fuori (letteramente) dallo splendido
schermo
AMOLED di Suunto 7. Ha impostazioni pronte per 70 attività, la cartografia offline con
un raggio di
50 km, diverse tipologie di visualizzazione delle mappe, e un buon corrispettivo nell'app su
smartphone. Non supporta gli allenamenti programmati, non riconosce da sola l'attività, non fa
personalizzare i campi delle schermate
e non ha tutte le funzioni avanzate degli altri sportwatch Suunto, ma è piacevole da usare e riesce
sempre a portare a casa la registrazione di un allenamento, a sincronizzarlo su Strava, a farvi
scaricare il .fit o, volendo, a salvare il percorso come itenerario. Nei giorni di test mi son
trovato due volte con il Garmin in panne (in pista, nel bel mezzo di un medio, con il GPS in crisi;
ero così arrabbiato da promettermi di cambiarlo appena possibile) ma il Suunto 7 ha salvato la mia
mattina.
E poi la cassa da 13 mm e 67 grammi, sul cintiruno in silicone avvolgente, sta bene su un polso medio come il mio senza dare impiccio. Questo è il primo orologio di grande formato che riesco a tenere al polso tutto il giorno senza sbattere qua e là, e senza sentirlo toccare la parte esterna del palmo della mano quando faccio flessioni, plank o posture varie. L'ergonomia di Suunto 7 è riuscita. Non ci sono innovazioni di design, ma funziona (Munari direbbe che è questo il vero design).
L'autonomia non può essere quella di uno sportwatch ma tra il durare due giorni e il durare un giorno e mezza io non vedo un problema. Suunto 7 mi ha sempre portato a sera con un avanzo di almeno il 40%, e con almeno due ore di attività medio-intensa (corsa la mattina, camminata il pomeriggio) al giorno. Il mio Apple Watch Series 4 fa un po' meglio, ma devo comunque caricarlo ogni sera. E non è fastidioso, chiaro. Si tratta di toglierlo dal polso e lasciarlo sulla scrivania, sul comodino, sulla mensola vicino al letto dell'hotel. È il solito discorso: gli sportwatch con giorni o settimane di autonomia non sono dei veri smartwatch, ma hanno funzionalità limitate e schermi "diversi". Sono un'altra cosa. Inoltre l'autonomia è scesa rispetto a due anni fa perché le aziende cercano di offire prodotti più piccoli e più leggeri, adatti all'uso giornaliero. Solo i modelli da triatlon o quelli dedicati a sport estremi (lo stesso Suunto 9, per dire) usano batterie grandi e casse più larghe.
In linea di massima il consumo con sensore cardio e GPS attivo va dal 10% al 15% l'ora a seconda di non ho capito cosa. Non cambia molto anche se abbinate degli auricolari Bluetooth per ascoltare audio. Da un po' di tempo corro con delle tracce di metronomo in cuffia; su questo Suunto 7 ho abbinato le solite Aftershokz Aeropex a conduzione ossea.
Conclusioni
Si è fatto mezzogiorno. Buttare giù questa recensione a
Suunto 7 non mi ha schiarito le idee. Non so a chi consigliarlo. È un ottimo smartwatch Wear OS con
funzionalità sportive sopra la norma, ma gli smartwatch Wear OS non sono i migliori sul mercato.
Continuano ad essere inferiori ad Apple Watch per integrazione, affidabilità, utilità al polso, e
continuano a dare una sensazione di prototipo nonostante siano in commercio da anni. Da questo punto
di vista, e ripeto da questo punto di vista, non ho visto miglioramenti rispetto alle prime prove
con i TicWatch o con quell'Huawei Watch 2 che mi lasciò "a piedi" nel bel mezzo della Maratona di
Roma 2017.
Suunto ha creato uno dei migliori Wear OS di sempre per schermo, costruzione, sensoristica, ma non basta perché il software continua ad essere meno raffinato di quanto vorrei. Al di là dei vincoli attuali con il sensore cardio (poco preciso), e della rigidità dell'app Suunto, è una questione più profonda che dovrebbe far riconsiderare all'azienda lo sviluppo su questo OS. A Suunto non manca il nome, non manca la storia, non manca la fanbase; i suoi sportwatch per attività estreme sono eccezionali e anche i modelli meno pregiati, come un Suunto 5 per dire, hanno tutto per stare sullo scaffale assieme ai Garmin. Fino a quattro o cinque anni fa, non avevano rivali in questa categoria. Creare un ibrido che possa migliorarsi con l'installazione di applicazioni esterne e restare al polso tutto il giorno, per lo sport all'esterno e per le notifiche, per Spotify e per Google Maps, per WhatsApp e per il tapis roulant in palestra, è complicato quando la base software, ovvero quando Wear OS, continua ad essere quella che conosciamo. Quindi bello, robusto e ammirevole per il suo scopo, ma insufficiente in tutto il resto.