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RealForce R2 Limited Edition

Switch Topre, barra in PBT e tecnologia APC. What else?

RECENSIONE Brand PFU EMEA LIMITED Online dal 18 marzo 2020 Scritta da Riccardo Palombo
Video Recensione RealForce R2 Limited Edition

          La scheda tecnica della RealForce R2 Limited Edition di PFU - importata in Europa ed Italia da fine 2019 - parla da sola e chiarisce ogni aspetto. È costosa, anzi lussuosa, ma è unica. Si recensisce da sé perché chi non la conosce e chi non ha interesse verso questi dispositivi non la prenderà in considerazione. Punto. A chi si coccola per averla sulla scrivania, e sta cercando una scusa per giustificare i 299 euro necessari, confermo tutto quel che si scrive e si discute nell'infosfera: è da avere - o, almeno, da provare sul serio. Di conseguenza questa recensione non cercherà di convincervi ma di dare quelle informazioni utili a chi sente venire su quel tock tock smorzato degli switch Topre e a chi si sogna, perché capita di farlo, quella resa lì.

SCHEDA TECNICA

SwitchTopre da 45 grammi IlluminazioneNo (non predisposta per LED) LayoutTKL o Full Size / ANSI-US / 87 o 108 tasti Keycaps e SpacebarPBT / Dye-Sub / Profilo Step Sculpture ConnettivitàUSB-A 2.0 / Cavo fisso a 3 uscite FunzioniFull NKRO / APC: regolazione del punto di attuazione tra 1.5, 2.2 e 3 mm (individuale) ProgrammabileForse (software non ancora disponibile) Batteria1800 mAh / 120 ore stimate Telaio142 x 369 o 455 x 30 mm / 1100 o 1400 grammi ConfezioneEstrattore / Keycaps / Mascherine insonorizzanti in spugna da 2 e 3 mm Prezzo di venditaCirca 299 euro z
Scheda tecnica RealForce R2 Limited Edition
FIG. 1. Clicca per ingrandire.

Le RealForce sono costruite e certificate in Giappone.

Switch e APC

          Io mi trovo bene con gli switch Topre. L'ho scritto ai tempi della recensione ad Happy Hacking Keyboard 2 e l'ho confermato diverse volte qua e là. Ma la vecchia RealForce 87u, il modello con forme meno rigide di questa, più cicciotte e più ingombranti, non mi aveva convinto; quell'edizione usava switch del peso diverso a seconda della posizione dei tasti (più morbidi, da 30 grammi, sui tasti da premere con il mignolo e più duri, da 45 grammi, sui tasti centrali) per una resa finale straniante. Meno affaticante, forse, ma inusuale. La PFU Limited Edition venduta in Europa, al contrario, usa switch Topre da 45 grammi su tutto il layout, ed è prodotta in modo da rendere più silenzioso il loro suono. In Giappone sono vendute varianti con tutti 30 e tutti 55 grammi.

Software per regolazione APC di RealForce R2 Limited Edition
FIG. 2. Clicca per ingrandire.

Il software per la regolazione APC e gli switch Topre.

C'è dell'altro: il sistema APC (Actuation Point Changer). Serve a cambiare il punto di attuazione tra 1.5, 2.2 e 3 mm. Si può fare a livello globale con una combinazione di tasti (la tastiera ci avverte con LED colorati di, in sequenza, blu, verde e rosso) oppure per ogni singolo tasto dal software per Windows (e solo per Windows, purtroppo). Con APC si riesce ad attivare il tasto con una pressione più lieve o più profonda. Quindi nei giochi, per dire, posso preferire un tasto più reattivo (1.5 mm) mentre nella scrittura prolungata un tasto meno sensibile (3 mm). Questo cambia anche il tempo di risposta e il lag tra la pressione e la ricezione sul sistema operativo; l'impostazione 1.5 mm ha il lag minore. È roba di millisecondi quindi serve un dito allenato per avvertire la differenza, ma io preferisco la regolazione a 1.5 mm perché ho una certa preferenza, da sempre, verso switch leggeri, fluidi e molto sensibili.

RealForce R2 Limited Edition: switch Topre
FIG. 2. RealForce R2 Limited Edition: switch Topre.

A volermi mettere nelle dita di un utente interessato quanto me, ma più versatile nelle intenzioni d'uso, posso scrivere che manca un sistema per programmare la tastiera, open-source tipo GMK o proprietario che sia, così come un cavo separato dal telaio anziché fisso (chi spende 300 euro per una RealForce R2 ha probabilmente un cavo da 40 euro da abbinare, e non solo per gusto estetico ma probabilmente funzionale al suo setup) e delle legende più chiare nella versione nero carbone (è estrema al punto da essere sconsigliata: a quel punto, meglio dei keycaps senza scritte, blank).

In tutto il resto, dalla costruzione interna alla fabbricazione dei keycaps, dalla loro porosità alla barra in PBT, dal suono sordo al rimbalzo degli switch. Ho trovato comodo il tastierino numerico in seconda battuta della versione TKL, e l'inclinazione dei piedini. Il profilo Step Sculpture (conviene guardare le foto per capire come è fatto) asseconda la scrittura e trattiene i polpastrelli appena si appoggiano sui tasti anche senza poggiapolsi. Il bordo frontale della RealForce R2, quello che abbiamo davanti mentre scriviamo, è più basso del solito e questo fa raggiungere meglio i tasti. Io continuo ad usarla con un poggiapolsi in legno, ma attenzione perché le dimensioni del telaio sono appena più grandi di una TKL - e sono convinto che quel mezzo centimetro sarà la pena di tanti perfezionisti dell'home-setup. Ma tant'è; conviene iniziare a costruire poggiapolsi in casa, visto il prezzo di quelli di qualità.

RealForce R2 PFU Limited Edition: layout US della TKL
FIG. 3. RealForce R2 PFU Limited Edition: layout US della TKL.
RealForce R2 PFU Limited Edition: vista posteriore.
FIG. 4. RealForce R2 PFU Limited Edition: vista posteriore. Piedini, uscita a tre vie e sigillo di garanzia.
RealForce R2 PFU Limited Edition: scheda e controller.
FIG. 5. RealForce R2 PFU Limited Edition: scheda e controller.
RealForce R2 PFU Limited Edition: switch Topre silenziati
FIG. 6. RealForce R2 PFU Limited Edition: switch Topre silenziati.
RealForce R2 PFU Limited Edition: RealForce R2 PFU Limited Edition: keycaps in PBT con sublimazione a caldo.
FIG. 7. RealForce R2 PFU Limited Edition: keycaps in PBT con sublimazione a caldo.
RealForce R2 PFU Limited Edition: profilo dei keycaps.
FIG. 8. RealForce R2 PFU Limited Edition: profilo Step Sculpture dei keycaps.
RealForce R2 PFU Limited Edition: vista frontale steam switch Topre.
FIG. 9. RealForce R2 PFU Limited Edition: vista frontale degli steam viola.

Conclusioni

          Chiudo come ho iniziato. Non sarò io a consigliarvi di spendere 300 euro per una tastiera; a chi è già interessato dico di provarla, perché è unica e perché è proprio come la si descrive. Agli altri consiglio di valutare modelli più economici e meno settoriali (ho in arrivo una iQunix F96 Sky City, forse una perfetta via di mezzo) e di evitare cinesate sotto i 100 euro (come le MagicForce, certe Akko, tutti i modelli da gaming di marca, le Keycron, e potrei continuare; meglio puntare sull'usato o sulle Durgod se proprio non si vuole restare sui soliti Varmilo, Leopold, Flico eccetera eccetera) così come le tastiere non meccaniche di Apple, di Logitech, di Satechi. Spendere in una tastiera di qualità è un investimento per la vita, al pari di un monitor o della GPU, e più del processore, della RAM e del disco. Una tastiera come la RealForce R2 vi porta alla pensione - se nel mentre il COVID-19 non risolve alla base tutti i nostri problemi.

Video Recensione RealForce R2 Limited Edition