Garmin Instinct Solar
♪
Garmin Instinct Solar è uno sportwatch con pannello solare
sotto lo schermo. A dire il vero ne ha due, entrambi protetti dal vetro esterno: il primo fa da
cornice ai dati ed è visibile ad occhio nudo; il secondo è nascosto. Più l'orologio
viene esposto alla luce del sole, più migliora l'autonomia. Più è forte l'intensità del sole, più la
converte in energia. Indossarlo per almeno tre ore al giorno mentre si passeggia fa guadagnare ore o
giorni di carica. Nel caso più estremo, quando è usato come puro orologio per contapassi e
pochissimo altro, può restare acceso per sempre, all'infinito. Finché riuscite a
portarlo al sole per quelle tre ore, c'è l'energia che basta a tenerlo acceso.
SCHEDA TECNICA
Display0.9 pollici / 128 x 128 px / Monocromatico / Power Glass Pannello solareEsterno: 100% livello fotovoltaico / Interno: 10% livello fotovoltaico Telaio45 x 45 x 15.3 mm / 53 grammi MaterialiGhiera in polimero e fibra / Cinturino in silicone 22 mm SensoriElevante v3 / Pulsossimetro / Accelerometro / Bussola / Termometro / Altimetro barometrico LocalizzazioneGPS / GLONASS / GALILEO ConnettivitàWi-Fi 2.4 GHz / Bluetooth Smart / ANT+ AltroResistente 10 ATM / Memoria di 16 MB per cronologia e dati attività / Pulse OXBlack Hole Sun
I dati forniti da Garmin precisano che la luminosità
esterna deve essere di 50.000 lux, quella di una giornata di buon sole. Questa estate non è stato
difficile avere giornate così ed è per questo che io l'ho usato quasi tutte le mattine per correre e
quasi tutti i giorni al polso dal 17 luglio al 9 agosto con una sola ricarica. Il
segreto è stato
lasciarlo sul balcone al sole subito dopo la doccia, per poi riprenderlo un paio d'ore dopo e
indossarlo per il resto della giornata come smartwatch connesso allo smartphone. Ora, anche se
l'orologio vi dà un'indicazione su quante ore o giorni vi restano, bisogna sempre usare il buon
senso perché sono stime basate sulle ultime ore. Il giorno dello spegnimento, quel 9
agosto, sono uscito con 3 ore di attività stimate da Instinct Solar mentre l'orologio si è spento
dopo un'ora - e con davvero poco preavviso. Era un test, me lo aspettavo, ma bisogna tenere a mente
che le stime software post-sole sono un po' sballate, sono al rialzo, come se l'orologio si
aspettasse sempre quel tipo di carica. O come se si fosse sbronzato con tutta
quell'energia.
Ad ogni modo la ricarica solare funziona e fa la differenza. Nella linea Instinct riesce anche a fare meglio dei Fenix 6 perché lo schermo è più piccolo, è monocromatico, non ci sono animazioni e mancano certe funzionalità software. Se nei Fenix 6 è un supporto alla batteria interna, qua è un metodo di ricarica. Garmin afferma il contrario ("è un extra, sempre fare affidamento al cavo" - vedi schermate sopra o dal minuto 4:22 della video recensione) ma è un modo per mettere le mani avanti. Al di là delle prove estreme, e senza personalizzare il Risparmio Energetico di cui parlerò tra un attimo, correre un'ora al giorno e tenere Instinct Solar al polso per il resto della giornata, connesso allo smartphone, con cardio 24/7, senza rilevamento dell'attività (passi, calorie, scale; dati inutili per me) e il più possibile al sole (nel mio caso, per la camminata dopo pranzo), significa caricarlo ogni tre settimane, anche meno. In inverno si scenderà di qualche giorno, ma l'autonomia sarà sempre uno dei motivi per preferirlo ad altri sportwatch.
Il Power Manager di questo orologio porta flessibilità prima esclusive dei Fenix e dei MarQ. Garmin lascia all'utente la possibilità di scegliere come e quando usare i sensori, come e quando attivare funzioni accessorie come la retroilluminazione, la registrazione dei dati, la connessione allo smartphone, e molto altro. Il tutto è diviso in due sezioni: Battery Saver e Power Modes. Restano le modalità avanzate che tutti gli utenti Garmin conoscono (compreso UltraTrac) ma qui si ragiona in termini di profili energetici anziché di proprietà delle attività. E questi profili possono essere attivati manualmente o al raggiungimento di certe soglie.
Autonomia | Modalità | con Solar |
---|---|---|
Fino a 24 giorni | Smartwatch con rilevamento dell'attività e monitoraggio della frequenza cardiaca al polso 24/7 | +30 giorni |
Fino a 30 ore | GPS con frequenza cardiaca | +8 ore |
Fino a 70 ore | Durata massima della batteria in modalità GPS | +75 ore |
Fino a 28 giorni | GPS Expedition | +40 giorni |
Fino a 56 giorni | Orologio con risparmio energetico | + illimitato |
Guadagno Solar ottenuto con un'esposizione di 3 ore al giorno a 50.000 lux (soleggiata).
Il mio Forerunner 245 non supera i cinque giorni quando lo uso tutte le mattine, ma a lui chiedo di riprodurre tracce mp3 con il metronomo in cuffia Bluetooth, cosa impossibile da fare su Instinct Solar. Ecco perché nel paragrafo iniziare sull'autonomia ho scritto "quasi" tutti i giorni: ci sono state giornate di riposo e a volte ho preferito correre con il 245 Music e sentire, appunto, qualcosa in cuffia. Instinct Solar non ha il supporto Connect IQ e non ha spazio interno per la musica. Non si possono installare le app aggiuntive e quindi nemmeno misurare la potenza durante la corsa con Stryd o Garmin Running Pod. C'è il Bluetooth Smart e il supporto ANT+, ma servono al collegamento di accessori e sensori; riesco a collegare Stryd ma solo come footpod, non come lettore di potenza. Instinct Solar è un aggiornamento di Instinct ma resta in quella linea categoria e in quella fascia di prezzo.
Rispetto al mio Forerunner 245 ha il vantaggio dell'altimetro barometrico e del termometro (vedi i grafici in basso riferiti alla corsa in salita), così come la possibilità di attivare il sensore cardio in acqua, nel nuoto. Di contro tutta la reportistica avanzata post corsa, cose come il Training Load, il Training Status, il VO2Max ed altro, è esclusa. E se per le animazioni e certe grafiche posso pensare che sia un limite del suo display (meno definito, più piccolo e, ripeto, monocromatico), per queste funzioni software credo sia soprattutto una scelta di posizionamento, roba di marketing.
I grafici
In fin dei conti la linea Instinct è una Fenix Lite, ed è
rivolta a quel tipo di utenza là. È per gente
che fa attività fisica di vario genere, magari più tipi di sport, soprattutto in montagna o nei
boschi; mi vengono in mente tutte quelle attività dove questi sensori e questo telaio rugged
servono. A chi corre e basta continuo a consigliare un Forerunner, meglio se uno tra 245, 745 o 945
- questi ultimi due obbligatori per il Triathon - perché usano l'ultimo firmware e l'ultima
generazione GPS e cardio.
GPS e cardio che su Instinct Solar ho confrontato proprio con il 245 Music. Sul secondo non c'è nulla da dire, perché le differenze registrate nella sua lettura al polso rientrano nella fisiologia umana (polsi diversi, posizioni per forza di cose diverse) e perché sono comunque irrilevanti. Il sensore Elevate di ultima registrazione ha il LED ad infrarossi necessario alla stima della saturazione di ossigeno nel sangue (Pulse Ox e SpO2); si può avere una lettura istantanea dal widget dedicato, o attivare la sua automazione durante il monitoraggio del sonno.
A proposito di comodità al polso, aspetto davvero importante per una buona lettura cardio:
nonostante la cassa più ampia e spessa del 245, io l'ho trovato un prodotto riuscito perché il
cinturino da 22 mm in silicone e la forma curva delle cerniere abbracciano la pelle e limitano i
movimenti. Inoltre il suo vetro è
incassato e questo mi ha tolto qualche preoccupazione. Preoccupazioni che sono invece arrivate
dal GPS. Per quanto la registrazione dei dati sia
pressappoco quella, con variazioni di decine di metri nel far scattare il chilometro - e può
dipendere da fattori esterni come le interferenze del tenere due
orologi vicini o agli stessi metri di scarto del sistema GPS -, è la precisione sulla mappa a
mostrarsi diversa. Garmin Instinct Solar va un po' più sugli alberi, va un po' più sui
tetti
delle case, va un po' più fuori dalla pista ciclabile quando corro, rispettivamente,
su sterrato, in città, in
pista. A parità di tecnologia attiva (GPS + GLONASS, la predefinita), perde il confronto con il
245. Le mappe a seguire sono abbastanza indicative.
La traccia verde è il modello Solar, la rossa il 245. Ho scelto due corse distanti tra loro
perché nel mezzo c'è stato un aggiornamento software ed era importante capire se poteva
dipendere da quello. Instinct Solar usa lo stesso chip GPS Sony del 245 e del
945, e non c'è motivo di pensare che sia meno preciso per questioni hardware. Il fix GPS è
veloce proprio come questi ultimi, e non ho mai avuto perdita di segnale o stranezze nei due
mesi di corsa. Anche la traccia registrata nel nuoto in acque libere è buona.
Probabile, come detto nel video, che serva raddrizzare qualcosa nel firmware. Insisto
nel considerarlo un vincolo tecnico marginale, una cosa da notare nella recensione e poco più;
il GPS non è preciso per natura, e il suo supporto durante la corsa non deve dare un'indicazione
assoluta. Bene usarlo perché fa comodo, ma chi corre sul serio lo fa su tratti misurati (in
pista, prendendo solo il tempo) oppure non sta a guardare i dieci metri in più o in meno - che
poi sono le stesse variabili che si trovano in gara - durante gli allenamenti.
Conclusioni
Questo nuovo sportwatch Garmin è da prendere per
l'autonomia - e per lo stile, se piace. La ricarica solare funziona ed è una di quelle
tecnologie che tra poco cercheremo su tutti gli sportwatch. È un bel vantaggio sulla concorrenza
perché aggiunge ore o giorni di carica ad un sistema software che non è privo di vincoli
rispetto ai Fenix o ai migliori Forerunner ma che resta molto più avanzato e potente degli
altri e che assiste l'evoluzione sportiva di ogni atleta. Ad un amico runner consiglierei ancora
un Forerunner, mentre Instinct Solar è indicato soprattutto a chi deve trovarsi in condizioni di
trattar male l'orologio, a chi non fa un solo sport e non è interessato ad ascoltare musica, a
chi deve fare affidamento sull'altimetro, sul barometro e sul termometro durante le escursioni.
È un Fenix Lite, una via di mezzo. Ed è un orologio molto meno serio, al polso, di qualsiasi
altro Garmin.