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MacBook Pro M1

Entusiasmo genuino.

RECENSIONE Brand Apple Inc. Online dal 30 novembre 2020 Scritta da Riccardo Palombo
Video Recensione Apple MacBook Pro 13 M1

          Se solo riuscissi a scrivere poche righe per dirvi tutto quello che ho in testa tornerei di là a suonicchiare e registrare, suonicchiare e registrare. Questa volta lo farei con Logic Pro anziché con Memo Vocali, e mi toglierei la felpa per non tappare le corde sul ponte. Ma sarà difficile, lo so, perché ragionare sul MacBook Pro 13 con Apple M1 porta ad una tempesta di idee e di conseguenze, oltre che a tutta una serie di grafici gustosi e affascinanti. Affascinanti perché dipingono una tela che non siamo abituati a vedere; gustosi perché un SoC a 5 nm che usa 8-core alla loro massima frequenza, e ci mette in mezzo anche un po’ di vero machine learning (apprendimento automatico), sotto i 20 watt e con un calore generato mai sopra i 64°C, è una primizia che sei quasi eccitato di avere tra le mani.

SCHEDA TECNICA

Schermo13.3 pollici 2560 x 1600 px / True Tone / P3 SoCApple Silicon M1 8-core (4+4) / Neural Engine 16-core / GPU 8-core (128 EUs) Memorie8 o 16 GB LPDDR4X 4266 MHz (saldata) / SSD NVMe 256 o 512 GB (saldata) ReteWi-Fi 6 ax + Bluetooth 5.0 Porte2x Thunderbolt 3 / USB 4 / Jack audio 3.5 mm Batteria58.2 Wh / PSU USB-C 61 watt Telaio304 x 212 x 15.6 mm / 1380 grammi AltroWebcam 720p / TouchBar + Touch ID / 3 microfoni
Scheda tecnica Apple MacBook Pro 13 M1
FIG. 1. Clicca per ingrandire.

Gli interni di MacBook Pro 13 M1. Ad eccezione di qualche dettaglio, si usano i concetti dell'ultima edizione Intel. Fonte: iFixit.

Analisi

          Apple Silicon riporta i MacBook al 2010, a quando non aveva senso comprare altro, e forse anche a prima, a quando era impensabile ogni paragone con il mondo PC perché l'identità non lo permetteva. Quel suono all’apertura del coperchio, al di là dell’avvio istantaneo, rappresenta proprio l’identità ritrovata . I MacBook non sono più i computer portatili di fascia alta venduti da Apple ma sono i computer portatili di Apple, proprio come iPhone è lo smartphone di Apple e iPad è il tablet di Apple. Sono i prodotti usati dagli utenti Apple, e Apple può dire, adesso: guarda cosa ho da offrire, non riesci a fare lo stesso su altri dispositivi. Può dirlo senza passare dal marketing. Può dirlo perché c’è una verità tecnica dietro. Ed è una verità tecnica così elevata da rendere tutto il resto, ad eccezione della prospettiva offerta da AMD con Zen 3, della tecnologia a carbone.

Dopo due settimane passate a tirar fuori i dati dei consumi, delle temperature, del chip neurale, di Rosetta 2, e vedere, di volta in volta, risultati che non immaginavo nemmeno, tutto il resto sembra un inefficiente spreco di watt . Di Apple M1 non è superlativo solo il risultato (autonomia di giorni, temperature ridicole, prestazioni a parità di consumi oltre ogni concorrente) ma anche il percorso.

Apple MacBook Pro 13 M1: Netflix a schermo intero
FIG. 2. Netflix su Safari a schermo intero su MacBook Pro 13 M1. In questo contesto, il consumo della batteria è vicino al 4% l'ora per 23 ore di riproduzione.

Tutti i grafici allegati a questo testo sono commentati nelle didascalie. Sono stati scelti per analizzare l’andamento dei core FireStorm (veloci), dei core IceStorm (lenti), del chip grafico, del chip neurale; e con loro le temperature, i consumi, le frequenze di clock. Sono tutti importanti perché mostrano contesti diversi ma sono tutti pressappoco simili perché parlano chiaro e con una voce unica: M1 è un SoC ad altissima efficienza energetica. Anche grazie all’aiuto della ventola, lo stesso modello dell’edizione Intel ma qui attiva solo in casi di carico prolungato - facciamo più di 10 minuti, MacBook Pro 13 M1 tiene le frequenze al massimo (4x 3.2 GHz e 4x 2 GHz) senza scalare, e spinge il pacchetto SoC a ~20 watt. Oltre non va. Lo stesso SoC su MacBook Air M1, quindi senza supporto della ventola, resta su 20 watt per pochi secondi e poi taglia verso i 10 watt. Di conseguenza le prestazioni di spicco restano circa le stesse mentre sono le sostenute (i rendering, le conversioni, le compilazioni) il vantaggio del Pro.

Apple MacBook Pro 13 M1: conversione HandBrake
FIG. 3. Frequenze e consumi del SoC Apple M1 durante la conversione video con HandBrake.
Apple MacBook Pro 13 M1 su Unigine Heaven
FIG. 4. Comportamento della GPU su Apple MacBook Pro 13 M1 durante lo stress test Unigine Heaven.
Apple MacBook Pro 13 M1: analisi Final Cut Pro
FIG. 5. Analisi SoC e consumi durante un esportazione da 8K in 4K con Final Cut Pro.
Apple MacBook Pro 13 M1: temperatura SoC su Handbrake
FIG. 6. Temperatura del SoC Apple Silicon M1 durante una lunga conversione video con HandBrake.
Apple MacBook Pro 13 M1: CineBench Multi-Core
FIG. 7. Frequenze e consumi del SoC Apple M1 durante lo stress test di Cinebench R23 Multi-Core.
Apple MacBook Pro 13 M1: CineBench Single-Core
FIG. 8. Frequenze e consumi del SoC Apple M1 durante lo stress test di Cinebench R23 Single-Core.
Apple MacBook Pro 13 M1: consumo su presa
FIG. 9. Consumo massimo su presa con schermo al 100% e carico di lavoro prolungato.

Apple ha inserito in MacBook Pro 13 M1 57 sensori di temperatura. Quello identificato con "SoC" arriva ad un massimo di 64°C nel compito meno ottimizzato (HandBrake, di gran lunga quello che lo stressa di più) e porta la scocca esterna, la parte destra della tastiera, ad una temperatura massima di 37°C; il portatile, al massimo carico e dopo 20-30 minuti di lavoro collegato al suo alimentatore, diventa solo tiepido. Un equivalente con CPU Intel, seppur con prestazioni inferiori, avrebbe raggiunto i 50°C sulla tastiera, avrebbe consumato il 50% di watt in più e fatto girare la ventola a 6000 rpm. Non è tutto, anche il consumo su presa va evidenziato: 33-34 watt di picco, con schermo al 100%, tastiera retroilluminata al massimo, CineBench R23 Multi-Core da 30 minuti. Mai come adesso, l'alimentatore da 61 watt è sprecato.

SOFTWAREDURATA
Scrittura onlineSafari 10 schede, Telegram, Bear, VSCode-2.42% / ora = 41.2 ore
Riproduzione streamingNetflix su Safari-4.3% / ora = 23 ore
Carico massimoConversione video HandBrake-28.8% / ora = 3.47 ore
StandbyPower Nap attivo-0.23% / ora = 18 giorni
TAB. 1. Durata della batteria.

Test eseguiti con luminosità e volume al 50% e illuminazione della tastiera spenta.

Con questi consumi si fa presto a garantire un'autonomia superiore alla concorrenza. La tabella sopra mostra dati chiari e conferma quanto dichiarato da Apple. Quel -2.42% l'ora durante quello che può assomigliare al lavoro di ufficio, ovvero la modifica di documenti con un minimo di web e un minimo di social. Le 3 ore e mezza di carico massimo a batteria danno gli stessi risultati della modalità a corrente perché non c'è differenza tra le due gestioni energetiche. Strano, invece, quel draining in standby. Non perché sia eccessivo ma perché non ha miglioramenti rispetto alla generazione Intel passata. Potrebbe dipendere da macOS Big Sur? Vorrei rifare la stessa misurazione tra dei mesi, su una macchina rodata e su un sistema con qualche patch nel kernel.

Ultima nota sulla scheda wireless Wi-Fi ax. MacBook Pro M1, Air M1 e Mac Mini sono i primi Mac ad usare la 6° generazione dello standard. Il mio test con iperf2 non sfrutta la Wi-Fi ax perché non ho un router adatto, ma serve soprattutto a misurare la stabilità dei driver e della ricezione. Dopotutto la gestione del risveglio, la connessione in standby, e tutte queste operazioni di accensione rapida contano sulla prontezza degli apparati di connettività; se qualcosa va male in questa catena si crea una latenza che non permette la computer di essere subito pronto (certi Surface in passato hanno sofferto di questo e il più delle volte con complicazioni nei driver wireless).

Apple MacBook Pro 13 M1: analisi del display
FIG. 10. Analisi del display di MacBook Pro 13 M1. È lo stesso pannello dell'edizione Intel 2020.
Apple MacBook Pro 13 M1: copertura P3
FIG. 11. Copertura P3 di MacBook Pro 13 M1.
Apple MacBook Pro 13 M1: ColorMatch
FIG. 12. DeltaE colori di MacBook Pro 13 M1.
MACBOOK PRO M1 VS AIR M1

Il pannello di MacBook Pro 13 M1 è lo stesso della generazione Intel. Stessa luminosità, stessa copertura P3, stessa calibrazione di fabbrica. Apple ha invece aggiornato il MacBook Air M1 con la copertura P3 ma ha mantenuto una luminosità di poco superiore ai 400 nits (quindi di circa 100 nits inferiore al Pro). Per la misurazione con Calman ho usato DaVinci Resolve come generatore di pattern perché il Client3 nativo non è ancora disponibile per macOS.

ANALISI DISPLAY

PannelloRetina 2560 x 1600 Luminosità massima508 nits UniformitàVariazione massima del 6% P398.7% Contrasto1742:1 DeltaE MedioGrigi: 2.8 / Colore: 1.92

Conclusioni

          L’entusiamo su queste macchine è genuino. Quello che si legge in giro è vero. Ma chi ha avuto la fortuna di provare queste macchine è influenzato dalla loro reattività, dalla loro autonomia, dalle loro prestazioni. Anche se dal punto di vista hardware il MacBook Pro 13 M1 è un prodotto riuscito in tutto ad eccezione della webcam (c’è un miglioramento visivo ma resta inferiore alla concorrenza), a fine novembre 2020 il software non è pronto per tutti i contesti. Gli sviluppatori dovrebbero aspettare qualche mese e seguire, intanto, il porting del loro ambiente, delle librerie che usano, del progetto che tiene in piedi la loro routine. Di solito a queste persone non conviene cambiare abitudini; non si può rompere un sistema in produzione perché manca un certo pacchetto, e non è consigliato improvvisare. I vantaggi di Apple M1 riguardano i tempi di compilazione, la gestione della memoria, la comodità dell'usare il portatile tutto il giorno senza pensare alla batteria, ma tutto quel che non è direttamente nelle mani di Apple, da HomeBrew a scendere, potrebbe non essere pronto.

Apple MacBook Pro 13 M1: copertura P3
FIG. 13. Xcode e Swift su Apple MacBook Pro 13 M1.

Al contrario i creativi, o di chi deve appoggiarsi a software che non risiede fisicamente nella macchina, dove o non cambia nulla o diventa quasi un incentivo a trovare nuove strade, dovrebbero considerare questi MacBook M1 la prima scelta. Tanto è il salto che possono offrire. Chi non è vincolato a Windows, chi non ha necessariamente bisogno di un Linux nativo (perché qualcosa, lato VM, si riesce a fare), non dovrebbe considerare altro nella fascia dei 1000-1500 euro. Non è solito scriverlo e sentirlo dire, ma sono soldi ben spesi. Ed è un investimento per il futuro fatto su macchine che non si svaluteranno. Nel mercato dell'usato, vedo un inevitabile crollo di tutto il resto; chi cerca di vendere a 800€ un Dell XPS 13 del 2019, si sentirà dire che "con 200 euro in più prendo un Air nuovo"; chi mette su ebay un MacBook Pro 13 con CPU Intel a 1200 euro, per quanto giustificato in certi aspetti (supporto eGPU, supporto a memoria RAM oltre i 16 GB, compatibilità e accessibilità software), si sentirà dire lo stesso. Qualche giorno fa consigliavo su twitter di vendere i MacBook con Intel prima che sia troppo tardi. La distribuzione dei MacBook con SoC M1 sposta il mercato anche da questo punto di vista.

La sorpresa, lato mio, è stato vedere così tanti passi fatti in direzione dell'utente. Questa volta le logiche commerciali che citavo nelle ultime recensioni ai MacBook, quell'essere consapevoli del vantaggio rispetto alla concorrenza e quell'approfittarsene, qua non ci sono. Sono portatili che lasciano prospettive a chi li compra . Non ti costringono a prenderne uno perché ha meno limiti rispetto agli altri ma perché è di gran lunga la soluzione più avanzata sul mercato. Giorni fa un giornalista che seguo su Twitter scriveva del paradosso di trovarsi con un iPhone 12 dalle capacità fotografiche professionali e del non poterlo usare nei viaggi, sugli aerei, in giro. E anche del fatto che quando questo periodo COVID-19 finirà ci sarà probabilmente un altro iPhone, un altro modello migliore. Ho trovato la stessa incongruenza nella categoria portatili: che senso ha, adesso, spendere per un ultraportatile di fascia alta se posso usarlo solo a casa, se non mi serve tanta autonomia, non devo scrivere in treno, non devo lavorare dalla stanza dell'hotel o fare montaggi in fretta e furia? Adesso credo che ci sia un tale disavanzo a favore dei prodotti con Apple Silicon M1 da giustificare anche la spesa per un nuovo portatile. E sarà difficile tollerare altro.

P.S. Devo ringraziare Roberto Pezzali per l'aiuto tecnico, spontaneo e di qualità, necessario al monitoraggio dei sensori e dei dati sui quali ho basato la mia recensione. Ti devo un favore.

Video Recensione Apple MacBook Pro 13 M1