MacBook Air 2020
In breve: chiudi quel widget e fa finta di niente.
Il mio obiettivo è scrivere questo testo il prima
possibile, perché è una bella giornata e voglio mettermi sul balcone (non lo chiamerei terrazzo) a
leggere di Aurobindo. Quindi, a meno che la
scrittura di questa recensione risulti più piacevole del previsto, ed è probabile perché schiaccio
la nuova tastiera del MacBook Air 2020 mentre guardo lo schermo di un iPad Pro
attaccato al muro e collegato via Sidecar - una delle poche cose che davvero mi mancano su Linux,
dicevo, a meno che questa postura rilassata, questa consapevolezza dell’integrazione/flusso con gli
strumenti di casa e la voglia, ma non ancora voglia voglia, solo uno sfizio, di comprare un MacBook
usato, fare un hackintosh sul Ryzen 12-core e chiudere una volta per tutte il discorso OS, al netto
di questo, dicevo, cercherò di essere breve e di non gingillarmi.
SCHEDA TECNICA
Schermo13.3 pollici IPS 2560 x 1600 px / True Tone / APPA042 ProcessoreIntel Core i5-1030NG7 Quad Core / TDP 10 watt Scheda grafica Intel Iris Plus G7 / 64 EU Memorie8 GB LPDDR4X-3733 / SSD NVMe 512 GB ReteWi-Fi ac + Bluetooth 5.0 Porte2x Thunderbolt 3 (40 GB/s) / Jack audio 3.5 mm Batteria49.9 Wh / PSU USB-C 30 watt Telaio304 x 212 x 16 mm / 1290 grammi AltroWebcam 720p / Touch ID / 3 microfoni / 2 altoparlantiSmart Working
MacBook Air 2020 fa quello che promette ed è consigliato a
chi cerca un portatile leggero, bello perché è indubbiamente elegante e proporzionato, uno dei pochi
attrezzi informatici disegnati da un designer e capaci di invecchiare bene, non come
altre macchine che magari lì per lì ti fanno dire caspita ma dopo due anni tu le vedi e ti ricordano
esattamente quel periodo ormai passato, ti ricordano quella moda e quello stile, e ti sembrano
vecchi o comunque riesci a rinchiuderli in un’idea di design e di forme, mentre questo è
semplicemente bello e raffinato - anche nel modo in cui appare quando riflette la luce del sole,
perché non trattiene le impronte e non è una cosa comune, con tanta autonomia e un caricatore
minuscolo, con porte adeguate al collegamento di estensioni varie (monitor, tastiere, mouse, hub), e
con prestazioni che bastano al lavoro in remoto o alla produttività di ufficio/casa.
Questi sono discorsi che un utente poco esperto inizierà a contestare, citanto le temperature alte, il prezzo folle, e non si aggiorna niente, e la webcam è solo HD, e con gli stessi soldi ci compro un Ryzen 7 4700U e mi metto a fare rendering Maya in isometria davanti al Pincio, magari poco dopo l’alba, insieme a quelli che interrompono il loro jogging per fare il selfie con dietro Piazza del Popolo + spazzino che toglie le birre della sera prima. Tutte cose vere, se le asciughi dal contesto. Tutte cose di cui ti puoi fregare, se rientri nell’utente ideale appena descritto e hai questi 1400 e rotti euro da spendere per il tuo nuovo portatile. E sono tanti, ci mancherebbe altro, io non li spenderei per un MacBook Air e nemmeno per un MacBook Pro, se è per questo. Soprattutto perché non ho bisogno di macchine tanto raffinate, anzi: mi piace trovarmi nella condizione di arrangiarmi per provare nuovi modi di fare le solite cose, con la speranza, parecchio fumosa, che servano poi a qualcosa.
Comunque, dicevo che il MacBook Air 2020 va bene come portatile leggero e di qualità per lavori non-grafici-professionali, non-videomaker-professionali, non-gaming, non-sviluppatori-sviluppatori (e intendo quelli veri, gente che deve compilare codice e tenere macchine virtuali sotto, non quelli come me che smanacciano pagine HTML e JS su VSCode e poi vanno a CodeMotion con l’adesivo di VIM sul portatile). Per “va bene” intendo che non arriva al throttling penalizzante (ma si scalda parecchio all’interno del telaio, e lo fa subito) e quindi che non rallenta vistosamente se è sotto stress; questa cosa può sembrare la normalità ma tra un attimo mi metterò il cappello da recensore e vi spiegherò perché non è così scontato che con un impianto termico ridicolo come quello montato non si arrivi al suicidio del processore.
Per “va bene” intendo dire che lo schermo è luminoso (~400 nits) e calibrato al punto da essere credibile nelle valutazioni del fotoritocco (97.5% sRGB), quando devi capire se un’immagine è luminosa per te come per gli altri, se ha i colori accesi come sembra e non solo come li stai vedendo tu, se vuoi credere e fidarti di quel che ti dice, insomma, di come ti mostra le cose. Per “va bene” intendo che l’audio, la videocamera, la tastiera, il tasto per leggere l’impronta digitale e sbloccare le password senza richiedere il codice che, magari, hai sullo smartphone lontano da te, sono adeguati. E per “va bene” voglio anche intendere che l’autonomia supera bene le 8 ore quando è collegato ad un monitor esterno, con mouse e tastiera Bluetooth, Safari con diverse schede aperte, VSCode, cose leggere aperte; un uso domestico comune, non troppo leggero non troppo impegnato, diciamo pure da chi si trova ad usarlo come pc di casa ne fa un buon uso anche senza collegarlo all’alimentatore.
SOFTWARE | DURATA | |
---|---|---|
Lavoro giornaliero | Safari 6 schede, Telegram, VSCode + Hugo, GitHub Desktop | -%12 / ora = 8.3 ore |
Lavoro intenso | Doppio monitor, download e preparazione compilazione Mozilla Firefox | -24% / ora = 4.1 ore |
Videochiamata Zoom | Videocamera HD, condivisione schermo | -21.6% / ora = 4.63 ore |
Chiamata audio FaceTime | Audio via Airpods Pro | -7% / ora = 14.3 ore |
Standby | Portatile chiuso, PowerNap attivo | -3% in una notte |
Test eseguiti con luminosità e volume al 50%. Illuminazione tastiera disattivata. True Tone attivo.
Ora: probabilmente sto solo togliendo tempo alla mia lettura sul balcone perché ci sono i grafici a dimostrare tutto quel che ho appena scritto, e c’è la tabella con l’autonomia a dare tutta la serenità matematica di cui non sono capace. Ma di difetti, funzionali o pratici o estetici o di posizionamento sul mercato (per questi ultimi bisogna mettersi nei panni di Apple, ovviamente), io non ne vedo. Potrebbe essere più potente, potrebbe essere più freddo. Potrebbe essere un'altra macchina. Potrebbe essere un Pro. Ma è un Air, ed è il portatile più economico di Apple.
Due motivi
E quanto ho scritto non è un’iperbole, è un’esperienza di
vita vissuta. Che ora devo far finta di dimenticare per mettermi il cappello da recensore e
criticare la volontaria stroncatura alle potenzialità di questo portatile fatta da
Apple. Perché che ne dica qualche genio online, gli ingegneri di un’azienda così non fanno scelte
per caso (e, in genere, di tutte le aziende) e se qui hanno proposto di inserire un dissipatore
minuscolo su un chip da 10 watt, perdipiù in un telaio metallico che viene mantenuto isolato per non
scaldare troppo (quindi neanche a sfruttarlo per dissipare meglio), e affidando tutto il movimento
d’aria ad una ventolina da 9000 rpm che in certi contesti la senti davvero implorarti di smetterla,
deve esserci un motivo. Non sarà un motivo tecnico, sarà un motivo commerciale, ma ha comunque
un'origine. E io credo siano due, alla fine.
Il primo è non avvicinarsi troppo alle prestazioni del MacBook Pro 13 base; questo Quad Core di 10° generazione potrebbe dare molto di più senza i limiti termici e con una dissipazione non dico migliore, dico normale. La GPU è pari a quella del MacBook Pro 13, e anche se non ce la fa a mantenere a lungo la frequenza massima resta due volte più veloce della generazione MacBook Air dell’anno scorso. Insomma una messa a punto decente di questo Air avrebbe fatto vendere meno Pro. Per il secondo motivo bisogna ancora guardare le altre offerte di Apple. Perché non l’hanno, allora, fatto davvero fanless, senza ventole, come il MacBook 12? Sarebbe stato più facile accettare i tagli alle prestazioni prolungate e anche le temperature; è fanless, non fa rumori, non cattura la polvere, arriva a 100°C ma non va in stallo quindi chi se ne importa! Adesso la ventolina c’è, ed è pure maltrattata, poverina, quindi ti sembra palese vederci una forzatura, pensare che non l’hanno voluto fare. Il problema è che un MacBook Air Quad Core e fanless avrebbe stroncato iPad Pro con tastiera, sarebbe stato quel che il MacBook 12 ha solo preteso di essere (tastiera a parte, è stato l’unico gioiello degli ultimi 10 anni assieme alle AirPods), e avrebbe fatto perdere ad Apple un’occasione.
L’occasione di vedere ancora un po’ di Air basati su Intel (perché, alla fine delle chiacchiere,
questo è un ottimo modo per entrare nel mondo Apple) e aspettare il grande lancio di una macchina
più piccola, più pregiata, più costosa, basata sul SoC ARM degli iPad Pro. Per
quanto la Apple degli ultimi 6 anni sia ancora quella del fare il minimo indispensabile, del “sono
consapevole di avere ancora un certo margine quindi ne approfitto“, un portatile tutto ARM sarebbe
un ritorno alle architetture diverse e sarebbe secondo solo ad un clamoroso annuncio dell’uso dei
Ryzen serie 4000 su un Pro 13. Ve lo immaginate? Ma resterà solo nella nostra testa perché mi pare
di aver reso l’idea sulle possibili logiche commerciali che portano, poi, ad avere i prodotti che
abbiamo.
Con Catalina si sono ridotte le possibilità di analizzare la telemetria dei componenti. Cose come il consumo della GPU, o capire quale sensore è responsabile di cosa. Senza parlare dell'influenza sulle letture di Intel Power Gadget. Assieme al supporto Linux, complicato dalla crittografia del chip T2 (che, se non altro, dà i suoi vantaggi), sono compromessi che portano a trovare altri metodi di valutazione. Quindi si va un po' ad occhio e un po' ad ingegno. Credo che il test di compilazione con Mozilla Firefox sia una bella idea, così come le prove utili allo smart working, da Zoom a Skype, fino alla stabilità/velocità della ricezione Wi-Fi con iPerf. Ma devo ancora trovare la quadra.
Benchmarks
Compilazione Firefox156 minuti Cinebench R20CPU Single 347 ptsCPU Multi 885 pts Blackmagic Disk Speed TestRead 1384 MB/sec
Write 1310 MB/sec IPerf v3 INVIO 599 Mbits/sec
RICEZIONE 599 Mbits/sec Temperature esterne Tastiera max 45°C
Retro max 40°C
E quindi?
Comunque sia è una bella macchina. Consigliata per
svecchiare un MacBook 12, consigliata al posto di uno di quei brutti Air di 10 anni fa, cornicioni e
schermo giallo compresi, consigliata anche a chi ha un Pro della generazione pre-touchbar (2016) e
riesce a fare il cambio senza spendere troppo. La configurazione in prova costa 1400 euro; quella
con Core i3 Dual Core, meno calda, costa circa 1100 euro. Sono prezzi adeguati di questi tempi, e
non solo per un MacBook; tra due anni si potranno rivendere a 200 euro in meno alla faccia dei vari
Dell XPS 13, ThinkPad X1, senza passare per cose meno credibili come gli Asus ZenBook, gli HP
Spectre, i vari Huawei, quasi dimezzati già dopo l'apertura della confezione.
Chi compra un computer per lavoro fa anche questi calcoli, soprattutto se lo prende con partita IVA e
non sa se, realmente, tra due anni, ne avrà ancora bisogno. Magari gli servirà un cappello in paglia
per non prendere troppo sole anziché un MacBook più potente. Quindi l’unico motivo per stare alla
larga da questo MacBook Air 2020 è voler fare montaggio video, virtualizzazione, gaming, queste cose
qua; serve il Pro 13, almeno, anche il modello base che ho qua di fianco (perdonate l'ultima
divagazione: la sensazione della tastiera e il finto click del touchpad sul Pro sono del tutto
diverse da quelle di Air perché il telaio sotto dà un’altra stabilità. Il Pro è di una spanna più
godurioso, nonostante questa tastiera “muffosa” che tanto vi piace). Chi fa davvero sul serio
dovrebbe valutare il Pro 16 perché è il vero portatile Apple
che si può consigliare a tutti i professionisti, a tutti i livelli. Però, certo, sono 3000 euro di
laptop, e io con 3000 euro affitto un monolocale per sei mesi in qualche isola neanche troppo fuori
stagione, non compro di certo un computer. E già che ci sono, per farmi un’idea, è meglio se inizio
a spostarmi sul famoso balcone.