Appunti di scrittura creativa
Seguono gli appunti della lezione di sabato 20 luglio 2019 a Roma (titolo: “Scrivere come i grandi: come imparare i segreti di scrittura dai maestri”; docente: Francesco Izzo). Sono righe sparse ed estrapolate quindi utili solo a me. È stata una lezione piacevole che ho voluto seguire per arricchire le “Lezioni di letteratura” di Nabokov. Inoltre è sempre bello sentire una persona colta parlare del leggere e dello scrivere, anche se avrei preferito un’analisi delle tecniche degli autori; Calvino e Murakami, per dire, sono stati appena citati nonostante fossero nel sommario promozionale. Altre considerazioni nelle note a fine pagina.
Scrivere come i grandi
Ci sono due metodi alla base di tutto:
- Trovare la propria voce.
- Imparare copiando (quindi leggere con metodo, leggere da scrittori).
Esistono due caratteristiche da scrittore, due patologie, che portano ad un conflitto ma anche all’idea di partenza per un lavoro:
- Disturbo da accumulo seriale: fare man bassa di qualsiasi cosa (“catturare tutto dall’esperienza sensibile”) in qualsiasi occasione. In questa fase bisogna assorbire senza avere personalità e mettere da parte per creare un archivio.
- Disposofobia: paura di buttare. Il lavoro dello scrittore non è quello di un creativo ma di un minatore.
L’idea si manifesta in tre modi (si può partire da):
- Storia. Ha uno sviluppo orizzontale. La storia è un esempio complesso di eventi, meglio se straordinari e non ordinari, e compresi dentro un arco narrativo, attraverso il quale i personaggi si svelano. C’è un tempo narrativo da rispettare (che può continuare anche dopo la morte del protagonista). Trovare la polarizzazione che la rende interessante.
- Personaggi.
- Mondo narrativo, ovvero dalle ambientazioni, i luoghi o il tempo storico.
Punti chiave
- La scrittura non è neutra (paragone con la musica).
- La scrittura è un agente di trasformazione.
- La prima volontà è quella di essere sommersi da quel che si legge, poi bisogna passare allo studio.
- Studiare e analizzare come registi e narratori usano il tempo, la linea temporale del punto 2 sopra (c’è una fine? dove? Pasolini non metteva la parola “fine” nei suoi film).
- A parte tutta la tecnica, la storia sta da un’altra parte, e bisogna avere un legame emotivo con lei.
- Leggere Dostoevskij serve a capire la tragicità dei personaggi: polarizzazione estrema di ogni personaggio. Cerca di capire la filosofia dei suoi personaggi (Roth è un erede di questa filosofia).
- Leggere Kafka per il suo linguaggio chiaro, pulito, onirico.
- Fonti: personaggi, corrispondenze, cose di un tempo passato rielaborate dal nostro punto di vista.
- Modus operandi (il sistema usato): nessuno ti garantisce che hai scelto la strada giusta.
- David Foster Wallace: “Letteratura è spiegare cosa vuole dire essere un ca**o di essere umano”.
- Uno scrittore vive delle proprie ca**ate. Non bisogna mai risparmiarsi davanti alle nostre storie.
- Lo scrittore non è un tuttologo. Ogni scrittore ha il suo piccolo ambiente e spazio emblematico nel quale si muove. È importante per lui. La forza delle sue storie è questa specificità, l’essere diverse e tematiche.
- Delitto e castigo: ci arriva dopo aver vissuto internamente la faccenda (il patibolo). Usa tutti i sensi. I personaggi hanno un peso teatrale.
- I fratelli Karamazov: nasce da un fatto vero (accuse di razzismo all’amico in università).
- Il giovane Holden: impoverire il proprio linguaggio (“impoverire” nel senso buono). Cercare la verità in una sola voce.
Da cercare
- Recuperare “Scrivere come i grandi” di William Cane.
- Recuperare il libro di Edoardo Albinati: “Oro colato”.
- Recuperare “Esercizi di stile”” di Quenau (lo ho già in Toscana?).
- Recuperare “La macchia umana” di Roth (c’è anche l’audilibro).
- Recuperare “Quel pasticciaccio brutto de via Merulana"” di Gadda (c’è audiolibro).
- Recuperare “Dostoevskij mio marito”.
- Controllare il capitolo finale di “Delitto e castigo”.
- Guardare il monologo di Popolizio per “Delitto e Castigo” su YouTube.
- Controllare “Mia madre, la mia bambina”.
Note
Come scritto in apertura, avrei voluto i dettagli sullo stile della prosa di certi autori, sugli intrecci delle loro trame e sul perché di certe scelte narrative. Questo lavoro è stato fatto su Dostoevskij, Salinger e, un poco, anche su Roth, ma non sugli altri - anche se il docente ha promesso di inviare delle slide complementari via email. Da approfondire i consigli di lettura e il suggerimento di riscrivere le parti e le pagine che più mi hanno colpito su un documento a parte (quindi non farlo con l’input vocale ma con una tastiera vera e propria). A chi si interessa di questi argomenti consiglio anche il libro di Guido Conti “Imparare a scrivere con i grandi” di cui ho parlato nella nona puntata del podcast.
P.S. 23 persone in partenza, 16 persone dopo la pausa pranzo: 7 persone sono sparite?
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